Le onde sonore, propagandosi nell'aria, vengono riflesse quando
incontrano un ostacolo abbastanza grande. Se l'ostacolo è
sufficientemente lontano, il suono impiega qualche secondo per
raggiungerlo e tornare alle nostre orecchie, causando il ben noto
fenomeno dell'eco. Se per esempio si emette un urlo di fronte
ad una parte di roccia distante 350 metri, se ne potrà
udire l'eco, cioè il suono riflesso dalla roccia, dopo
un paio di secondi . Sulla base di questo fenomeno si basa il
funzionamento del sonar, uno strumento usato a bordo delle navi
per determinare la profondità del mare e a bordo dei sommergibili
per individuare eventuali unità nemiche. Questo strumento
emette un'onda sonora che si propaga nell'acqua e ritorna alla
nave, dopo essere stata riflessa dal fondo del mare. Misurando
il tempo intercorso tra il momento in cui viene ricevuta l'onda
riflessa e conoscendo la velocità con cui le onde sonore
si propagano nell'acqua (circa 1.520 metri al secondo) è
facile misurare la profondità del mare secondo la formula
D=1.530*tempo/2
Questa tecnica è usata anche dai pipistrelli che emettono
suoni ad alta frequenza (ultrasuoni) e che grazie al loro sofisticato
sistema uditivo sono in grado di individuare ostacoli e piccole
prede di cui si cibano. A.C.
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