N. 11 del 1/7/1998



Il sonar


Le onde sonore, propagandosi nell'aria, vengono riflesse quando incontrano un ostacolo abbastanza grande. Se l'ostacolo è sufficientemente lontano, il suono impiega qualche secondo per raggiungerlo e tornare alle nostre orecchie, causando il ben noto fenomeno dell'eco. Se per esempio si emette un urlo di fronte ad una parte di roccia distante 350 metri, se ne potrà udire l'eco, cioè il suono riflesso dalla roccia, dopo un paio di secondi . Sulla base di questo fenomeno si basa il funzionamento del sonar, uno strumento usato a bordo delle navi per determinare la profondità del mare e a bordo dei sommergibili per individuare eventuali unità nemiche. Questo strumento emette un'onda sonora che si propaga nell'acqua e ritorna alla nave, dopo essere stata riflessa dal fondo del mare. Misurando il tempo intercorso tra il momento in cui viene ricevuta l'onda riflessa e conoscendo la velocità con cui le onde sonore si propagano nell'acqua (circa 1.520 metri al secondo) è facile misurare la profondità del mare secondo la formula

D=1.530*tempo/2

Questa tecnica è usata anche dai pipistrelli che emettono suoni ad alta frequenza (ultrasuoni) e che grazie al loro sofisticato sistema uditivo sono in grado di individuare ostacoli e piccole prede di cui si cibano. A.C.


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